Dopo avervi lasciato, nel post precedente, con qualche info utile per vivere un perfetto soggiorno in stile praghese, è arrivato finalmente il momento che amo di più: quello delle considerazioni personali, quando posso sbilanciarmi completamente confidando cosa ha significato per me Praga, cosa mi ha trasmesso e quanto l’ho sentita (o meno) in linea con me stessa.
Prima di cominciare, però, una piccola anticipazione mi sembra necessaria: questi tre giorni, in territorio ceco, sono stati molto più di quanto mi aspettassi inizialmente. Più intensi, più interessanti, più pieni. Insomma, più tutto. Ebbene sì, Praga si è dimostrata sorprendente e vi spiego subito perchè.
Innanzitutto, devo ammettere che non pensavo affatto che la città potesse essere tanto bella esteticamente: ogni singolo elemento, dal monumento più famoso al particolare più nascosto, sembrava occupare perfettamente lo spazio a lui assegnato e, aiutato dalle calde e aranciate tonalità autunnali, contribuiva nel suo piccolo ad aggiungere un tocco di fascino ed eleganza in più al tessuto urbano. Praga sembra essere stata costruita un pezzetto alla volta, con tutto l’amore e la cura possibili a cui va aggiunta l’attenzione ai dettagli e alle piccole cose.

È proprio l’autunno, tra l’altro, la stagione migliore per visitare la città delle mille torri– come viene soprannominata a causa delle sue guglie aguzze che si slanciano all’orizzonte, creando un effetto molto gradevole alla vista- quando quest’ultima brilla come un gioiello in una vetrina e manifesta una grande personalità: immaginate il contrasto tra l’arancio delle foglie lungo i viali e il grigio luminoso del cielo di inizio Novembre, una rada nebbiolina che si alza nel tardo pomeriggio e che lascia intravedere il castello in lontananza, gli immensi ponti e, infine, bancarelle e negozietti in gran quantità con cristalli, marionette e orologi da taschino. Il tutto rigorosamente allestito con gli addobbi di Halloween.
Praticamente, pura magia.
Vi propongo allora le attrazioni che, a mio parere, non potete non considerare in un ipotetico viaggio di scoperta della capitale della Repubblica Ceca.
Cominciando forse dalle ovvietà, il punto di partenza più adeguato, per immergersi nel vero spirito praghese, è senza dubbio la Piazza della Città Vecchia, dove potrete respirare il dinamismo del centro, godere del miscuglio di stili architettonici presenti (gotico, rinascimentale e barocco) oppure osservare da vicino lo “spettacolino” offerto dall’Orologio astronomico, situato sulla torre del Vecchio Municipio, attorno alla quale si radunano folle di turisti allo scoccare di ogni ora. (Il mio consiglio è quello di salirvi in cima in modo da poter ammirare la piazza sottostante e la bellissima Chiesa della Madonna di Tyn da una nuova prospettiva, al prezzo di poche corone).


Anche una sosta presso il quartiere ebraico, Josefov, è d’obbligo: il Vecchio Cimitero, con le oltre 10000 lapidi, costituisce sicuramente una delle tappe più toccanti dell’intero itinerario.

Procedendo lungo il Ponte Carlo, incantevole sia di giorno che di sera con le statue dei santi tutte illuminate, si arriva alla zona di Hradcany, caratterizzata dalle stradine medievali e dai simboli dell’antico potere boemo: la Cattedrale di San Vito e il Castello Reale. In prossimità della sua cinta muraria, vi suggerisco di dare un’occhiata al Vicolo d’Oro, raggruppamento di casette variopinte nelle quali si vocifera vivessero famiglie di alchimisti, protette dal sovrano.


Poco più a sud, invece, si trova il quartiere di Malá Strana, riconoscibile per i tetti color mattone e la presenza di moltissimo verde: dominato dalla Collina di Petrin, è questo il vero e proprio “polmone verde” della capitale, in cui gli abitanti si rifugiano in cerca di piccoli attimi di pace all’interno dei numerosi parchi.

Nelle vicinanze, la Piazza di Malta e quella del Gran Maestro, nota per il Muro dedicato a John Lennon: più interessante per la sua storia che per la qualità dei graffiti che lo ricoprono totalmente, questo simbolo di pace e libertà è diventato un luogo di richiamo per le giovani generazioni, attratte dall’atmosfera che vi aleggia intorno. In breve tempo, infatti, si viene catapultati nei fatidici anni ’80 tra colori psichedelici e canzoni dei Beatles.

Ultima, anche se non per importanza, la zona urbanistica più recente, quella di Nové Mesto, ideale per sfuggire al caos cittadino e passeggiare in tutta tranquillità sul Lungofiume Misaryk con la sola compagnia dei cigni che scivolano silenziosi sull’acqua, delle bizzarre case cubiste e dei riflessi romantici che appaiono di sera quando i caffè e i locali si accendono di vita, specchiandosi sulla superficie del fiume Moldava. Se ne avete l’occasione, passate davanti alla Casa Danzante, capolavoro dell’architettura moderna: i due edifici che la compongono- l’uno rigido e piuttosto anonimo, l’altro in vetro dalla forma sinuosa- richiamano probabilmente le figure di due ballerini (per questo, il complesso viene ricordato anche con il nome di Fred&Ginger!).


Praga si è rivelata in assoluto il mix perfetto tra passato e presente, tradizione e innovazione, ma anche tra folklore e charme, arte e cultura d’avanguardia, taverne e locali chic. Tutto ciò unito, però, in maniera armoniosa da un elemento molto particolare: quella sua tipica apparenza surreale e vagamente stregata, portatrice di fascino e di mistero.
Alla prossima,
Francesca