Sono sempre stata dell’idea che, prima di rimettere piede in un luogo già visitato, fosse molto meglio dare la priorità al nuovo, a quel “non ancora visto” che promette lo stupore della novità, la curiosità, l’emozione del primo incontro. Eppure.
Eppure ci sono delle circostanze in cui ritornare può far bene; in cui ripercorrere i propri passi può portare a rivalutare le prime impressioni, i giudizi e le etichette assegnati troppo frettolosamente; in cui tornare può significare anche concedere (e concedersi!) una seconda possibilità.
Devo ammetterlo: anche se mi sembra così assurdo da dire ora, la mia prima volta a Firenze non era stata come me l’ero immaginata. Flotte di turisti chiassosi e a tratti irritanti, cielo uggioso, code interminabili ovunque. Insomma, niente a che vedere con l’idea di armonia che da sempre accostavo alla città.
Un po’ per circostanza e un po’ per un sincero desiderio, tuttavia, io e Firenze abbiamo avuto la fortuna di rincontrarci, ancora e ancora, e ogni volta questo ritrovarsi diventava sempre più bello. Sì, perchè Firenze mi ha toccato il cuore a poco a poco. Mi si è avvicinata lentamente e, senza fretta, si è lasciata scoprire in tutto il suo incanto: i vicoletti silenziosi, le antiche botteghe artigiane, i giochi di luce e ombre sul profilo degli edifici, la lentezza di una passeggiata lungo l’Arno, i giardini curati.
Tra questi ultimi, ce n’è uno in particolare a cui mi sono affezionata. Nella zona di Oltrarno, poco al di sotto di Piazzale Michelangelo, il Giardino delle rose permette di fuggire dal caos del centro per rifugiarsi in un tranquillo angolino verde (a ingresso gratuito!). Appartato e romantico, questo giardino ricorda un terrazzo stracolmo di statue, fontanelle e boccioli delicati -sono infatti presenti più di mille varietà botaniche, tra le quali oltre 350 specie di rose (vi lascio immaginare il profumo paradisiaco!).
Un piccolo locus amoenus con una vista da togliere letteralmente il fiato: la cupola del Duomo, svettante sopra i tetti fiorentini, sembra più vicina che mai nonostante ci si senta immersi in un mondo totalmente a parte.
{Se posso, consiglio di visitare il giardino nei primi giorni di maggio quando la natura è nel pieno della fioritura, anche se alcune specie di rose presenti fioriscono verso inizio autunno.}
A presto,
F.
Rieccomi! Da fiorentino, non posso che apprezzare moltissimo il tuo post: mi sono commosso sinceramente nel leggere le tue parole. Ricambio questo splendido elogio consigliandoti questo libro semplicemente indimenticabile: https://wwayne.wordpress.com/2016/03/20/un-viaggio-memorabile/. L’hai già letto?