Per questa volta, ho deciso di non seguire un ordine prestabilito per quanto riguarda la pubblicazione degli articoli. Preferisco lasciare che siano i ricordi a guidarmi e non viceversa. Chiudere gli occhi e abbandonarmi al flusso delle immagini (che sono tante, tantissime) rivivendo attimi, sensazioni, paesaggi.
Mi sembra più “vero”, più spontaneo e -perché no?- persino più interessante non sapere in anticipo quale sarà esattamente la meta finale di tutto questo girovagare tra i pensieri. In fondo, è un modo piuttosto semplice di lasciarsi sorprendere da se stessi.
A proposito di sorprese, e se vi dicessi che -durante il soggiorno in Costa Azzurra- mi sono imbattuta in un fiordo norvegese? Sì, avete capito benissimo. In Francia potete trovare un autentico fiordo norvegese. Adesso mi spiego meglio.
Nella zona di litorale compresa tra Cassis (piccolo ma pittoresco paesino di pescatori) e Marsiglia, si estende -per una ventina di chilometri circa- un tratto di costa di rara bellezza: alte falesie di roccia bianca e frastagliata, acque dalle mille (e più) sfumature del blu, insenature profonde. Questo parco naturale, noto per la presenza di calette selvagge spettacolari (le famose Calanques), nasconde quella che viene considerata da molti la spiaggia più ambita dell’intera Costa Azzurra: Calanque d’en vau.
Costituita prevalentemente da ciottoli e protetta tra pareti rocciose di 400 metri d’altezza, la Calanque d’en vau è un vero e proprio fiordo nel Mar Mediterraneo: trattandosi di una baietta piuttosto stretta e pronunciata, infatti, i raggi del sole faticano a riscaldare la zona limitrofa per più di 5-6 ore al giorno. Risultato: la temperatura dell’acqua ricorda davvero quella del Mare del Nord o, se preferite, di un tipico laghetto di montagna. Insomma, una nuotata ghiacciata (e rigenerante)!
La calanque, tuttavia, può essere raggiunta solo via mare (i traghetti partono dal porto di Cassis) o, in alternativa, a piedi. In questo caso, seguendo le indicazioni stradali (sempre da Cassis) “Les Calanques”, si può lasciare l’auto nel parcheggio a pagamento di Port Miou e da lì proseguire lungo un sentiero segnalato della durata di un paio d’ore. A dire la verità, alcuni punti del percorso non sono semplicissimi per tutti ma, credetemi, ne vale assolutamente la pena. Eccome.
A presto,
F.