Il tempo che scorre inesorabile, un altro ciclo che si conclude a breve e io che come sempre mi ritrovo a guardare foto, a rileggere vecchie pagine di diario, a scorrere pensieri sparsi salvati sulle note del cellulare… rivivendo sensazioni, momenti ormai alle spalle che non torneranno più e domandando dubbiosa a me stessa: quindi, che cosa hai imparato?
Questo 2016 non è stato un anno facile sotto molti aspetti: tante instabilità, poche certezze. Alti e bassi frequenti. Ma, soprattutto, è stato un anno che mi ha obbligata a rimettere in discussione tutto. E non solo una, ma più e più volte.
Posso dire di essere diventata più disillusa sulle cose, meno ingenua. Ho finalmente imparato a fare buon viso a cattivo gioco. Ho cercato di levigare alcuni aspetti del mio carattere che non mi piacevano, ma al tempo stesso ho provato ad accettarmi, a credere un po’ di più in me stessa, a perdonarmi. Perché in fondo è l’unico modo che abbiamo per avvicinarci alla realizzazione di quanto ci prefiggiamo, per offrirci delle possibilità.
Il 2016 mi ha messo alla prova, è vero. Però mi ha regalato anche tanti ricordi positivi da conservare, incontri imprevisti, viaggi decisamente insperati: mi sento molto grata per tutto quello che ho avuto.
Vorrei ripercorrere allora i momenti migliori, tralasciando tutto il resto.
Dopo un inizio anno col botto trascorso tra i panorami mozzafiato delle Dolomiti, a febbraio è seguita la scoperta di Bussana Vecchia –il giardino degli artisti come viene chiamato da molti, nonché uno dei borghi più belli di tutta Italia- e della sua toccante storia. La dimostrazione tangibile di come l’arte e la bellezza possano restituire speranza anche laddove sembra impossibile. Ho apprezzato moltissimo lo stile di vita a contatto con la natura promosso da questi artisti vagabondi. Ci tornerei volentieri, un giorno.
Un mese dopo, a marzo, si è realizzato uno dei #traveldreams (se non avete idea di cosa sto parlando, cliccate qui) a cui tenevo di più: visitare Amsterdam in primavera, quando compaiono i primi boccioli e il pallido sole del nord scioglie gli ultimi residui dell’inverno. Purtroppo non sono riuscita ad ammirare la fioritura dei tulipani ai giardini Keukenhof, ma d’altronde con Amsterdam ho un conto in sospeso. (Ne scriverò a breve.)
Trascorso un po’ di tempo a casa per l’università, tra maggio e luglio ho avuto la possibilità di riscoprire due città italiane molto diverse tra loro ma che -entrambe- mi sono entrate nel cuore: l’elegante Torino e la favolosa Firenze, di cui non penso di potermi mai stancare. Con la scusa di far conoscere lo splendore fiorentino a mia sorella, ho ripercorso gli itinerari fatti e rifatti ma ho anche colto nuovi dettagli, mi sono imbattuta in nuovi scorci, mi sono ritrovata in angolini prima sconosciuti che mi hanno fatta innamorare ancora di più.
Ne avevo parlato qui, ma anche qui in un articolo scritto in collaborazione con il blog italiano di @hostelworld. (Ebbene sì, la mia prima collaborazione!)
E poi come dimenticare l’on the road tra Spagna e Francia ad agosto? Un’avventura che ha visto protagonisti quattro amici, una macchina troppo piena e tanta, tantissima curiosità. Ho potuto così riabbracciare con piacere alcune vecchie conoscenze -Barcellona, Montserrat e Nizza- e incrociarne di nuove -Tarragona, Gordes, Marsiglia, Monaco, Eze. Forse il viaggio più bello che abbia mai fatto!
Per non parlare del periodo trascorso tra le montagne, prima a zonzo tra le Dolomiti bellunesi e poi nella bellissima zona di Castello di Fiemme.
Infine, dopo un’estate bella intensa, ecco gli ultimi mesi: le prime vere esperienze di lavoro; la certificazione di cinese; il ritorno in Toscana a ottobre per un weekend tra Lucca e Pisa, in occasione della Fiera del fumetto; e i festeggiamenti del mio ventitreesimo compleanno, una settimana prima di Natale, a Bruxelles e a Bruges, la città che ho sempre sognato di poter vedere con i miei occhi.
A dirla tutta, questo 2016 è stato un anno imprevedibile. Fastidiosamente e meravigliosamente imprevedibile. Caro 2017, ora tocca a te a sorprendermi e scombussolarmi i piani. Stupiscimi (ma non esagerare, grazie)!
E ovviamente, buon anno a tutti voi!
F.