Bruxelles: dubbi, perplessità e consigli

Raramente mi capita di non sentire affinità con un luogo che visito. Di solito mi sembra piuttosto facile entrare in contatto con l’atmosfera che aleggia in una città, capirne la mentalità, le dinamiche, lo stile di vita.

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In questo caso, però, è stato diverso. Bruxelles mi ha messo e continua a mettermi in difficoltà, e molto. Non sono ancora del tutto sicura infatti di quanto la capitale belga mi sia piaciuta o meno, tanto che fatico a ignorare le grandi perplessità che mi sono sorte e che mi hanno accompagnato durante i tre giorni a zonzo per le Fiandre.

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Da una parte, sono dispiaciuta che non sia scattato il colpo di fulmine sperato; ma d’altro canto sono convinta che -come accade in fondo con le persone- anche con i luoghi non sia necessariamente automatico entrare in sintonia. Anzi, forse è molto meglio così: se ci piacesse tutto senza preferenze, non esisterebbe alcun posto veramente speciale per noi.

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Vorrei raccogliere, tuttavia, in questo post tutte le mie impressioni (sia quelle positive che negative) e i miei consigli per permettervi di vivere una bella esperienza in città.

Cosa non mi ha convinto:

Partiamo da ciò che non è riuscito proprio a convincermi di Bruxelles: per cominciare, il vorticoso e disordinato miscuglio dei diversi stili architettonici. So che per molti questo è uno degli aspetti più interessanti della capitale belga, eppure a me ha leggermente infastidito: il passaggio brusco dall’esuberanza del barocco fiammingo (dei Palazzi delle corporazioni a Grand Place), al futurismo dell’Atomium, fino ad arrivare alle linee eleganti e sinuose e i dettagli floreali dell’Art noveau, mi ha trasmesso un forte senso di confusione. A mio gusto, ciò che manca davvero a Bruxelles è un principio di armonia e coerenza che viene soppiantato da un caos generale.

Inoltre, ho trovato bizzarro e leggermente forzato il contrasto graffiante tra antico e moderno, tra ieri e domani racchiusi in un’unica città: se da un lato gli edifici del centro hanno il potere di catapultarti indietro nel tempo tra frontoni e statue dorate, basta voltare l’angolo per trovare coloratissime opere di street art e una miriade di negozi di fumetti (Bruxelles d’altronde è la patria del fumetto europeo!), testimoni del desiderio artistico di rinnovamento e distinzione dal passato.

La più grande perplessità, però, riguarda senza alcun dubbio uno dei monumenti più famosi, irriverenti e amati non solo di Bruxelles, ma addirittura dell’intero Belgio. Probabilmente avrete già capito a cosa mi sto riferendo: alla Manneken Pis, la statua-fontana in bronzo raffigurante un bambino che, senza vestiti ma armato di un sorriso beffardo, fa la pipì. Sebbene a mio parere questo monumento rappresenti alla perfezione lo spirito ironico e indipendente del paese, sono rimasta un bel po’ delusa dalle sue dimensioni: nonostante fossi stata avvisata in precedenza, non mi aspettavo che la statua potesse essere tanto piccola e insignificante. Nonostante tutto, però, non sono riuscita a trattenermi dal mettermi in fila per scattarle la fatidica fotoricordo.

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Cosa è andato storto:

Ebbene sì, il nostro viaggio a Bruxelles ha avuto qualche intoppo più del solito e sfortunatamente non siamo riusciti a visitare tutte le attrazioni che avevamo programmato. Una di queste era il Village de la Bande Dessinée (Villaggio del Fumetto), ospitante una delle librerie di fumetti più grandi d’Europa, un museo, una galleria e una hamburgheria, molto apprezzata da grandi e piccoli per i suoi menù a tema. Peccato che, una volta arrivati in Place du Grand Sablon, abbiamo scoperto che era chiuso.

Morale della favola: non date mai nulla per scontato quando viaggiate, soprattutto se avete pochi giorni da trascorrere in un posto. (In poche parole, non seguite il nostro esempio!)

Perché scegliere Bruxelles?

Ma, allora, cosa vi dovrebbe spingere a scegliere Bruxelles come prossima meta rispetto ad altre destinazioni? Insomma, cosa vale la pena del viaggio?

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Innanzitutto, la bellezza del centro storico. Vi assicuro che, a differenza di molte altre zone della capitale, la bellezza di Grand Place e delle vie più centrali non ha eguali. La piazza principale, raffinata ed elegante, è un punto di ritrovo per turisti (e non) provenienti da tutto il mondo, affascinati dalle guglie appuntite del Municipio e dalle decorazioni elaborate dei palazzi circostanti. Il momento migliore per ammirarne lo splendore, però, è non appena cala il buio: tutti gli edifici vengono illuminati e, nei mesi invernali, si può assistere a giochi di luce e musica che hanno luogo a orari prestabiliti.

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Oltre a Grand Place (sempre nelle vicinanze del centro), ho apprezzato moltissimo anche le Galeries Saint-Hubert, primo centro commerciale d’Europa. Le arcate neoclassiche, le vetrate, i negozietti di dolci e the… Un incanto!

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Circa verso metà galleria, inoltre, si intravede l’accesso ad una via laterale molto pittoresca: è Rue des Bouchers, una stradina lastricata colma dei ristoranti più diversi, molti dei quali con specialità a base di frutti di mare. Dubitate però della qualità dei piatti: meglio optare per un café tradizionale.

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Anche il cibo, tuttavia, può costituire un motivo valido per visitare Bruxelles. Dal dolce al salato, ce n’è davvero per tutti i gusti: tra patatine fritte, cozze, praline al cioccolato e waffle, Bruxelles si rivela la meta perfetta per i più golosi. Per non parlare della birra locale, presente in centinaia di varietà!

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Dove dormire?

Se posso darvi un consiglio, allontanatevi dai quartieri centrali molto costosi. Indipendentemente da dove vi troviate, infatti, i collegamenti interni (ma anche esterni) alla città sono molto efficienti e vi condurranno facilmente ovunque vogliate.

Noi abbiamo soggiornato in un originalissimo hotel, a soli 150 metri dalla fermata del tram Schaerbeek Gare: Train hostel. Lo staff è molto disponibile e cordiale, le stanze sono funzionali e con decorazioni che ricordano vecchie cabine del treno. Sul tetto dell’edificio, inoltre, si scorge un vero vagone ferroviario, nel quale è persino possibile dormire! Un’esperienza molto particolare.

Lascio qui di seguito il link per chiunque fosse interessato: http://train-hostel.brussels-hotels.net/it/.

Alla prossima,

F.

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