Alla scoperta di Ravenna con Romagna Visit Card

Prima dello scorso mese, non ero mai stata a Ravenna.

Quando ero più piccola, insieme alla mia famiglia, avevo trascorso qualche settimana nella riviera romagnola per le vacanze estive, ma non a Ravenna. In effetti, mai avrei immaginato che questa città potesse essere tanto bella di quella bellezza fatta di cose semplici e genuine, che ti accoglie e ti fa sentire immediatamente a tuo agio.

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Grazie a Romagna Visit Card (la carta turistica dei territori di Ravenna, Forlì-Cesena, Comacchio e Rimini), io e Ale abbiamo avuto la possibilità di esplorare un luogo che proprio non conoscevamo scoprendone i monumenti e le attrazioni più interessanti e risparmiando sui prezzi d’ingresso. L’acquisto della carta -che costa solo 17€– garantisce infatti ingressi gratuiti in molti siti turistici della regione Romagna, oltre a diversi sconti in strutture convenzionate: dai musei ai teatri, dai centri benessere fino ai parchi divertimento per grandi e piccini. (Vi consiglio comunque di consultare prima l’apposita sezione sul sito www.romagnavisitcard.it.)

La Romagna Visit Card è attivabile sia tramite sms che online e, con l’acquisto di due card per adulto, si riceve in omaggio una carta speciale per i bambini sotto gli 8 anni. Attenzione: la promozione è valida ancora per qualche mese, fino al 6 gennaio 2018. Non perdete l’occasione per conoscere un nuovo pezzettino del nostro bel paese!

Cosa vedere a Ravenna?

Come dicevo, io e Ale abbiamo scelto di dedicare un paio di giorni alla città di cui sapevamo poco o niente. Quella città osannata da poeti illustri (Oscar Wilde, per esempio, ne scrisse un componimento traendo ispirazione dalla sua bellezza) e apprezzata da molti; quella città che in brevissimo tempo ci ha conquistati.

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A Ravenna c’è tanto da vedere e la maggior parte dei siti culturali sono a ingresso gratuito per i possessori della Romagna Visit Card. Vi parlo di quelli che ci sono piaciuti di più.

Cripta Rasponi e Giardini Pensili: amo passeggiare per i bei giardini, circondata dal verde e avvolta dalla tranquillità più totale. Per questo, non potevo non innamorarmi dei Giardini Pensili del vecchio Palazzo Rasponi: appartati, curatissimi, dislocati su diversi livelli e con un belvedere che offre un’ottima visuale su Piazza san Francesco. Al centro del giardino, inoltre, una torretta neogotica nasconde un segreto: una piccola cripta risalente al XVIII secolo con un bellissimo pavimento a mosaico.

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Tomba di Dante: a pochi passi dai Giardini Pensili, vi segnalo la tomba di Dante Alighieri (il quale neppure da morto riuscì a godere di un po’ di stabilità). Attenzione però: sono richiesti massimo rispetto e rigoroso silenzio in tutta l’area circostante.

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Domus dei Tappeti di Pietra: considerata tra i più importanti siti archeologici degli ultimi decenni, questa sala sotterranea conserva le pavimentazioni a mosaico originali di un edificio bizantino del V secolo, tra cui spiccano decorazioni floreali, elementi geometrici e figure umane come nella rappresentazione del Buon Pastore. Inaugurata nel 2002 dal Presidente della Repubblica Azeglio Ciampi, alla Domus è stato riconosciuto il premio Bell’Italia nel 2004.

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– Mausoleo di Teodorico: una delle mete più ambite durante il periodo dei Grand Tour aristocratici, il Mausoleo -fatto costruire dallo stesso Teodorico per ospitare le proprie spoglie dopo la morte- è forse una delle tombe monumentali di un sovrano barbarico meglio conservate d’Italia. A mio parere, un po’ eccessivo il prezzo d’ingresso -in assenza degli sconti offerti dalla Romagna Visit Card- dal momento che gli interni sono praticamente del tutto spogli. Se ne siete in possesso, però, è sicuramente una tappa che vi consiglio di fare.

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– Museo Nazionale: è il luogo ideale per avvicinarsi all’identità culturale della città. Tra affreschi, ceramiche, bronzetti rinascimentali, avori e armi antiche, il salto nel passato risulterà piuttosto facile. Per chi non fosse interessato alle collezioni del museo, consiglio comunque di entrare nel complesso: l’ex monastero di San Vitale -che oggi ospita le sale del Museo Nazionale- è una struttura meravigliosa e, più di tutto, ho amato passeggiare per i suoi chiostri.

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– Basilica di S. Apollinare in Classe: non eravamo nemmeno sicuri di visitarla perché fuori dal centro città, eppure questa chiesa paleocristiana è stata forse la scoperta più bella del nostro breve viaggio in Romagna. La Basilica di S. Apollinare in Classe -non per niente inserita nella lista dei Patrimoni dell’Umanità- possiede un fascino particolare che mi ha incantata: l’esterno imponente e rigoroso, l’interno solenne e arricchito da elaboratissimi mosaici dorati. Se siete nei paraggi, non lasciatevi sfuggire un gioiellino simile (anche perché, non dimentichiamolo, Ravenna è la regina del mosaico).

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Dove mangiare a Ravenna?

Devo essere sincera: a Ravenna non ho mangiato bene, di più.

La cucina romagnola ha senza ombra di dubbio un carattere ben definito, il richiamo alla tradizione è forte, i sapori sono decisi e avvolgenti. In poche parole, è una cucina da leccarsi i baffi e i ristoranti che sto per consigliarvi sono stati tutti promossi a pieni voti dalla sottoscritta.

I furfanti: personale gentilissimo e alla mano, atmosfera accogliente e pietanze gustose e abbondanti. Ottimi i taglieri di salumi e formaggi, la ricotta con le cipolle caramellate e gli strozzapreti con patate, salsiccia e rosmarino. Persino il pane (fatto in casa e appena sfornato) con noi ha avuto vita breve. Andateci, puntoVi sentirete coccolati.

Taberna Boaria: situato in un’ottima posizione centrale, questo originalissimo locale è allestito come un’antica osteria del passato e offre piatti rustici ma di qualità. Personalmente vi consiglio la polenta con ragù di cinghiale e il marzapane di Ravenna.

– Ristorante Gustavo Bizantino: se avete voglia di assaggiare la vera piadina romagnola questo è il posto giusto. Gli ingredienti sono freschissimi e avrete a disposizione una vasta scelta (non solo per la gran varietà di piadine e pizze disponibili, ma anche per quanto riguarda i diversi tipi di impasto). La scelta migliore? La Classica di Mora: piadina con prosciutto crudo, squacquerone e rucola con impasto classico o integrale.

 

Articolo scritto in collaborazione con Romagna Visit Card ]

A presto,

F.

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