Anche quest’anno sono tornata in Sardegna.
Anche quest’anno, come sempre, mi sono innamorata degli infiniti colori del mare, del vento dispettoso tra i capelli, del profumo di sale unito a quello delle erbe aromatiche dell’entroterra. Del suono delle onde che ti culla sul finire della giornata…
Anche quest’anno, per l’ennesima volta, ho incontrato luoghi che mi hanno rapita convincendomi che la Sardegna è un’isola davvero meravigliosa, un’isola che va esplorata in ogni suo piccolo angolo; ma esistono alcuni luoghi che, più di altri, sanno colpirti diversamente perché possiedono qualcosa di estremamente speciale.
Ecco perché vorrei parlarvi dei miei luoghi del cuore lungo i dintorni della costa nord, sperando che a qualcuno di voi possa venire voglia di visitarli un giorno.
CASTELSARDO
Parto esattamente dal centro della costa settentrionale, e in particolare dal centro del Golfo dell’Asinara, nella regione storica dell’Anglona.
Qui, tra litorali rocciosi e piccole insenature, sorge il borgo di Castelsardo, considerato da molti uno dei borghi più belli di tutta Italia. Facilmente riconoscibile per la sua posizione abbarbicata su un grande promontorio vulcanico proteso verso il mare, il borgo è un condensato di casette colorate, vicoletti che non vi stancherete mai di immortalare e locali con i tavolini all’aperto, ricavati negli angolini più improbabili.
La cosa che merita di più di tutto il resto, tuttavia, è il vecchio castello edificato sulla sommità del borgo (per volere della famiglia genovese dei Doria, nel XII secolo). Dalla sua terrazza panoramica, si può godere di una vista a 360° sulla baia sottostante e, nelle giornate più limpide, si riesce a scorgere non solo l’isola dell’Asinara, ma anche i lidi della Corsica meridionale. Vi suggerisco vivamente di andarci verso l’ora del tramonto, quando le tonalità del cielo e del mare sembrano diventare un tutt’uno, confondendo la linea dell’orizzonte.
[ Due indirizzi utili, da me personalmente provati e Ap-provati:
– Ristorante La guardiola (Piazza Bastione 4, Castelsardo): ristorante con ottimi piatti della tradizione sarda. Consigliatissimo per gli antipasti e i secondi di pesce (soprattutto la tartare di spada e salmone, e il tonno scottato con aceto balsamico), oltre che per la bella vista sulla baia e per la simpatia del personale.
– Ristorante Ampurias (Via Genova 14, Lu Bagnu): poco fuori Castelsardo, questo ristorante/pizzeria offre una vasta scelta di pietanze sia a base di pesce che di carne, oltre alla favolosa pizza cotta con forno a legna. Da provare: gli antipasti misti di pesce (mooolto buoni e molto abbondanti!), gli gnocchetti con asparagi e cozze e il calamaro alla griglia.
Infine, se volete un consiglio su dove pernottare nelle vicinanze del borgo, vi lascio questo indirizzo premettendo che noi ci siamo trovati benissimo (avete idea di quanto sia bello svegliarsi con il profumo del mare che entra dalla finestra?): Appartamento Sole & Mare (Via Genova 19, Lu Bagnu). ]
COSTA PARADISO & CALA LI COSSI
Ve ne avevo già parlato qui, ma vale la pena presentarvela di nuovo.
Costa Paradiso è un piccolo tratto di litorale situato tra Castelsardo e Santa Teresa di Gallura, caratterizzato da vegetazione lussureggiante, panorami selvaggi e rocciosi in granito rosa e giallo e scogliere battute dai venti.
Tra gli scenari più belli in cui potrete imbattervi in questa zona, vi consiglio ad occhi chiusi una delle mie spiagge preferite in questa parte nord dell’isola: Cala Li Cossi. La peculiarità del posto, oltre all’acqua color smeraldo (molto diversa per colorazione rispetto a quella che si trova in qualsiasi altra caletta sarda), è il suggestivo sentiero che conduce alla spiaggia (raggiungibile esclusivamente a piedi o con la barca) costeggiando il mare.
Fidatevi, una location così vi farà sicuramente perdere la testa. E tanto.
CAPO TESTA, CALA SPINOSA & LA VALLE DELLA LUNA
Nell’estremità orientale della costa a nord, si trova il promontorio di Capo Testa, apprezzato per la folta macchia mediterranea e le acque trasparenti.
In questo piccolo scorcio di Sardegna, in particolare, si trova una delle spiagge considerata tra le più belle del nostro paese: mi riferisco a Cala Spinosa, una spiaggetta situata in una piccola insenatura, riparata dai venti e circondata da enormi massi granitici. (Il sentiero per accedervi è un po’ ripido e gli spiazzi per gli ombrelloni non sono moltissimi, quindi vi consiglio di fermarvi qui a fare il bagno -la zona è ideale anche per lo snorkeling!- per poi spostarvi in una delle altre spiagge di Capo Testa, se volete stare più comodi.)
Dal parcheggio di Cala Spinosa, parte inoltre un percorso segnalato che permette di raggiungere un faro del XIX secolo e un’altra caletta, Cala Francese, dalla quale si riescono a scorgere distintamente le casette bianche di Bonifacio al di là dello stretto.
Ciò che mi è piaciuto di più di questa zona, tuttavia, è stata senza dubbio la Valle della Luna: immaginatevi un’area verde incontaminata (non facilmente raggiungibile), il suono di una sorgente che zampilla nelle vicinanze, un enorme masso di granito che ripara una piccola baia dal mare inconfondibilmente blu e… uno strano totem a darvi il benvenuto!
Sì, perché la Valle della Luna è conosciuta per un motivo molto molto particolare: tra le grotte naturali qui presenti, vivono ancora oggi comunità di hippie che vi si rifugiano, attirati dalla riservatezza della valle e dallo stile di vita semplice a contatto con la Natura. D’altronde, come dare loro torto? (Poco prima di raggiungere il parcheggio di Cala Spinosa, sulla sinistra, vedrete un cancello in legno un po’ trasandato: questo è l’ingresso che vi condurrà alla valle.)
STINTINO: LA PELOSA & LE SALINE
Ci spostiamo ora sul lato opposto, a Capo Falcone, finendo sulla punta estrema del versante occidentale: nel cuore del Golfo dell’Asinara, tra le perle di questa località, troviamo la regina indiscussa delle spiagge sarde, La Pelosa.
Con la sabbia bianchissima e fine e il mare turchese, tanto turchese da sembrare una piscina, La Pelosa è un luogo da sogno, ma -ahimè!- spesso troppo affollato (a maggior ragione nei mesi estivi!) per poterselo godere appieno.
Ecco perché vi suggerisco una più che valida alternativa, situata a qualche chilometro di distanza: nei pressi di antiche saline, esistenti a partire dal Duecento, si trova una distesa di ciottoli bianchi bagnata da un mare limpidissimo e dominata dai resti di una torre di guardia spagnola. Si tratta della spiaggia Le Saline, un piccolo paradiso appartato a pochi passi da Stintino… Chi non si vorrebbe fare un tuffo?
ALGHERO & LE GROTTE DI NETTUNO
Non ero mai stata ad Alghero prima di qualche giorno fa.
A dire la verità, la conoscevo solo vagamente per sentito dire e non avevo la benché minima idea di ciò che mi sarei trovata davanti… Ora però posso finalmente dirlo: la città sarda si merita tutta la fama che la contraddistingue. Perché Alghero è il sole cocente del primo pomeriggio che batte sulla testa mentre si passeggia lungo i bastioni; è l’allegra caciara e lo sventolio delle bandiere nel porto; è la lucentezza del corallo e l’inconfondibile accoglienza della gente del posto.
Se non avete molto tempo a disposizione, vi consiglio di attraversare a piedi il labirintico centro storico, gustandovi l’atmosfera lievemente catalana che permea tra le case dai muri gialli e le cupole in maiolica colorata. (Da visitare assolutamente, la Chiesa del Carmelo con il retablo dorato e quella di san Michele.)
Se invece avete tempo sufficiente per esplorare anche i dintorni della città, ogni giorno numerosi traghetti turistici (i costi possono variare da compagnia a compagnia, ma solitamente si aggirano intorno ai 15€ a testa, andata e ritorno) partono dal porto di Alghero diretti verso la riserva marina di Capo Caccia. Qui, tra sfumature d’azzurro e falesie a picco sull’acqua, si nascondono le Grotte di Nettuno: si tratta di una meraviglia naturale, formata da imponenti stalagmiti e colonnati di roccia calcarea di origine antichissima. (Le grotte sono raggiungibili anche via terra, attraverso la Escala del Cabirol, una scalinata a rampe scavata nel costone del promontorio: un’esperienza da capogiro! Se soffrite di vertigini, informatevi bene prima di scegliere questa opzione.)
L’accesso alle Grotte di Nettuno costa 13€, comprensivo di spiegazione audio.
(Ah, dimenticavo… Spesso si avvistano i delfini lungo la tratta in traghetto. Non è un motivo più che valido per andarci?!)
A presto,
F.
Articolo e foto spettacolari nipotina!
Complimenti non deludi mai! 😘👏👏👏👏
Ahahah grazie, ma sei di parte 😀
Grazie, tanti ricordi della Sardegna e La Maddalena in Particolare. Ho quasi pianto. Grazie di nuovo. Ti sto seguendo.
Sono luoghi magici.
Grazie per le tue parole, non hai idea di quanto mi abbiano fatto piacere.
Un abbraccio.
Sei molto carina nei miei riguardi, grazie