A pensarci bene, io la Cina la sognavo esattamente così.
Le casette dal tetto a punta, i fiumiciattoli su cui alla sera si riflette il tremolio della luce fioca dei lampioni, i ristoranti con i tavolini un po’ più bassi del normale, le ninfee candide sulla superficie dell’acqua. Le lanterne rosse appese allo stipite della porta. (A proposito, sapevate che per molti popoli orientali sono un segno di buon auspicio?)
Nell’aria, poi, un lieve aroma di incenso, misto all’odore acre della strada e a quello penetrante di aglio e frittura provenienti dai baracchini appostati lungo i marciapiedi… Quei marciapiedi che in Asia hanno il potere di attrarre a sé un groviglio di vite così complesso e variegato da far venire quasi il capogiro.
Non appena messo piede a Zhujiajiao, un’antica città del distretto Qingpu (poco più di 47 km da Shanghai), ho capito di trovarmi in un luogo che rappresentava alla perfezione quell’immagine della Cina che mi aveva sempre affascinata più di tutte le altre: quella dei villaggi tradizionali, delle zone rurali più umili. Delle realtà in cui il tempo sembra relativo, e tutto – persone, cose, anime – appaiono sospesi in un mondo proprio, come avvolti in una bolla immutabile.
A ciò, aggiungiamo poi la particolarità principale del luogo, reso ancora più pittoresco dai canaletti che lo contraddistinguono, percorsi ogni giorno da piccole imbarcazioni che scivolano leggere sull’acqua… Provate a immaginare il mio stato d’animo quel giorno: un concentrato di stupore e meraviglia.
Ma procediamo con ordine…
COME ARRIVARE A ZHUJIAJIAO?
Avendo come punto di partenza la città di Shanghai, non è poi così difficile raggiungere il villaggio sull’acqua.
Tra le opzioni più fattibili, infatti, vi consiglio di scegliere di viaggiare in autobus in modo da non spendere uno sproposito, ammirando dal finestrino lo scenario trafficato delle superstrade che si sviluppano attorno al nucleo metropolitano della città (in fondo, anche questo fa parte dell’esperienza di viaggio in terra cinese!). I mezzi partono tutti nei dintorni della stazione della metro Shanghai Stadium e nel prezzo del biglietto dell’autobus è compreso anche l’ingresso a Zhujiajiao: in caso contrario, una volta giunti a destinazione dovrete pagare dai 3 agli 8€ in base a quali/quante attrazioni vorreste visitare una volta giunti nella cittadina.
Se invece preferite viaggiare più comodi, potete sempre pensare di prendere un taxi, tenendo in conto di spendere circa 20€ per mezz’ora di tragitto. (Attenzione! Quando prendete un taxi in Cina, soprattutto se non conoscete la lingua, è molto meglio farsi trovare pronti con un bigliettino su cui è segnato il nome della destinazione che si desidera raggiungere, onde evitare fraintendimenti e/o incomprensioni con l’autista.)
Esistono anche dei treni che effettuano fermate nella zona del borgo, ma ve li sconsiglio per via dei costi eccessivi.
COSA FARE/VEDERE A ZHUJIAJIAO?
Pur essendo abbastanza piccola, a Zhujiajiao viene facilmente voglia di trascorrerci ore e ore dispersi tra i suoi vicoli, sia perché le attività da fare sono tantissime, sia per l’incredibile bellezza che avvolge il luogo.
Al di là dei principali siti religiosi che potrete trovare (come, per esempio, il monastero buddhista di Yunjin e il Town God Temple, edificato in onore della Dea della misericordia), una delle attrattive più interessanti del borgo sembrano essere i giardini Kezhi Yuan costruiti agli inizi del 1900 e nati dall’unione di confluenze orientali ed europee. (Io, per mancanza di tempo, non sono riuscita a visitarli e vi assicuro che mi è dispiaciuto moltissimo.)
Qui, inoltre, pare che si trovi anche uno degli edifici postali più vecchi e meglio conservati di tutta la Cina, risalente probabilmente ai tempi della dinastia Qing. (L’ufficio si trova in particolare a Xihu Street, sul lato sud-ovest.)
Se però volete gustarvi la vera particolarità di questo villaggio fluviale, vi consiglio vivamente di prendere una gondola (un punto di attracco si trova proprio di fronte all’ufficio postale), per fare il giro dei canali principali e avere la possibilità di osservare lo scorrere della vita al villaggio da una prospettiva insolita. Non a caso, infatti, Zhujiajiao è conosciuta anche come la piccola Venezia d’Oriente, e il nome le calza proprio a pennello.
Nel caso in cui, invece, non avete molto tempo a disposizione e preferite muovervi a piedi, la cosa migliore da fare è arrivare in città attraversando l’iconico ponte pedonale Fangsheng Bridge, lungo più di 70 metri, per poi avventurarvi senza meta tra le stradine meno trafficate, lontano dai punti più turistici e a caccia di negozietti degli artisti del posto oppure di quelli di prodotti tipici. Fidatevi che questo approccio è il migliore per vedere realmente il villaggio e di certo non lo rimpiangerete: perché il vero cuore di Zhujiajiao è nascosto dietro alle porte leggermente socchiuse delle abitazioni, negli sguardi curiosi degli abitanti locali, ma anche nei vicoletti e negli angolini più isolati che aspettano solo di essere scoperti da un turista di passaggio, spinto dalla voglia irrefrenabile di conoscere.
A presto,
F.