Le coordinate della felicità

le coordinate della felicità

Fallire significa provarci, e provarci significa vincere in ogni caso. Non importa il risultato finale, l’unica cosa che conta è la consapevolezza di averci provato. Perché nel cuore di una persona che ha vissuto a pieno non c’è spazio per i “se” e per i “ma”, non c’è spazio per i rimpianti né per i rimorsi. Ogni fase della nostra vita è proprio come un viaggio: ne giudichiamo la bellezza dal primo all’ultimo momento, non solo in base al punto di arrivo. Nessun fallimento può essere analizzato di per sé, ma solo osservando il percorso che lo ha preceduto.

Fallire non significa essere un fallito. Significa credere di poter cambiare le cose, mettersi in gioco per qualcosa di importante, provarci sempre e comunque. C’è da esser fieri dei propri fallimenti, come se fossero cicatrici da mostrare con orgoglio, e invece ne abbiamo una paura tremenda. Ci vergogniamo profondamente, quando la vergogna dovrebbe appartenere a coloro che non rischiano mai, a coloro che hanno barattato i propri sogni con la sicurezza di un’esistenza piatta e incolore. 

3 pensieri riguardo “Le coordinate della felicità

  1. Davvero una bella riflessione. Il fallimento lo vediamo come una sconfitta e non come un insegnamento dal quale imparare i propri errori e riprovarci finché non si raggiunge quell’obiettivo.

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