L’aver viaggiato in questo modo mi ha fatto finalmente sentire libero di ascoltare il mio istinto e libero anche di sbagliare.
Mi ha fatto sentire riempito e appagato di tutto questo provare e sbagliare, sbagliare e riprovare per quasi tre mesi. Libero di arrivare dove non avrei mai pensato di arrivare quando sono partito come un ingenuo sbarbatello da Calgary, dove mi sono subito abbrustolito sotto il sole canadese.
Che poi non ho mica fatto niente d’incredibile. Molte persone di tutte le età che ho conosciuto lungo la strada hanno pedalato molto di più e più a lungo di me, fino a raggiungere luoghi ancora più selvaggi e remoti. Mentre altri stanno ancora pedalando, ognuno con le proprie motivazioni e con le proprie visioni del mondo. Ma alla fine il tempo è passato e l’unica cosa che so veramente è che sono felice di averlo vissuto, e l’unica cosa davvero incredibile sarebbe stata non farlo.